L’arte di vivere domenica 13 Agosto 2000 di Marco Gatti e Roberto Formica

Fino a qualche anno fa, quando ad un intenditore veniva proposto un distillato made in Italy, la risposta più frequente era no grazie. I distillati più apprezzati erano solo i grandi stranieri: whiskey, cognac, rhum. Certo, l’erba del vicino è sempre più verde…. Ma la verità era che, in Italia, i mastri distillatori seri, che utilizzavano vinacce di prima qualità invece dello scarto dello scarto della produzione vinicola, erano veramente pochi. Oggi, per fortuna, le cose stanno cambiando e sono sempre più numerosi i produttori di casa nostra che fanno questo mestiere con passione e competenza. Ebbene, per nostra fortuna, Giovanni La Fauci appartiene a questa esigua categoria di bravi artigiani dell’alambicco. Presso la sua distilleria Giovi, a Fondachello Valdina in provincia di Messina, produce grappe senza l’utilizzo di glucosio, zucchero o quant’altro: esclusivamente con vinacce sane e selezionate, provenienti da Pantelleria, dalle isole Eolie, dai territori di Marsala e Noto. I distillati di frutta invece nascono da materie prime coltivate sulle pendici dell’Etna. Nei padiglioni della Sicilia allo scorso Vinitaly siamo rimasti affascinati dall’acquavite di fichi d’India dell’Etna, dal suo corpo elegante reso caldo dalle note di tabacco biondo, di cacao e di vaniglia. Ma siamo rimasti impressionati anche dalle grappe di Moscato di Pantelleria e di Nero d’Avola, delle acquaviti di ciliegie dell’Etna, di mele, di pesche, di prugne, delle albicocche di Condrò. Tutte bottiglie numerate, una ad una. Una garanzia ulteriore è data dal fatto che mister Bukkuram e Vecchio Samperi, al secolo Marco De Bartoli da Marsala, uno dei più grandi produttori italiani, nonché un’autorità in fatto di vini siciliani, affida le sue vinacce di Zibibbo di Pantelleria e di Inzolia proprio alla distilleria Giovi.

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